# Gli stili di Claudia Farneti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL RUSTICO ROMAGNOLO. Quando si parla di arte della ceramica si intende nel suo più autentico significato una delle più complesse tecniche derivate dall'antichità. Risulta pertanto comprensibile come per questa sua estensione temporale a ritroso, l'arte della ceramica abbia attraversato numerosi stili. In particolare si può dire che è nel Rinascimento che quest'arte raggiunge un sorprendente splendore, sia per l'espressione del decoro, sia per la tecnica basata sull'uso sapiente e controllato delle vernici, degli smalti, delle diverse argille, dando forma ad oggetti carichi di inventiva formale e cromatica. Procedendo nel tempo troviamo una interessante connessione tra l'arte della ceramica e una espressione artistica propria della terra di Romagna, quella delle tele stampate. L'usanza delle tele stampate risale al 1700 e ha incominciato a prendere vigore con i drappi che venivano usati per abbellire i buoi alle fiere paesane. Lo stile affiancato a tale arte è stato definito "rustico" perché nato dalla civiltà contadina e capace di trasmettere con immediata semplicità incantevoli sensazioni. Era fatale che i decori finemente lavorati venissero rivissuti e trasferiti nell'arte ceramica determinando uno stile che parimenti viene definito "rustico romagnolo". E' interessante dal punto di vista storico-culturale mettere a confronto le due tecniche delle tele stampate e della ceramica. La tecnica delle tele stampate si basa sulla applicazione di una pasta colorante, a base minerale, che copre le tonalità dal blu al verde al rosso antico fino all'inconfondibile color ruggine. Quest'ultimo si ricava realmente dalla ruggine di ferro che viene impastata con farina e aceto di vino secondo una ricetta tramandata da padri a figli e gelosamente custodita dagli artigiani del ramo. La stampatura per mezzo di stampi in legno intagliati nei quali si rivela l'estro dell'artista artigiano, è la fase più eclatante. Dopo l'asciugatura, preferibilmente al sole, si opera il fissaggio dei colori che differisce in funzione del colore usato. Per il ruggine il fissaggio avviene immergendo il capo in acqua fredda e soda caustica per circa venti minuti. I capi sono poi insaponati più volte, sciacquati e pronti per l'uso.

     Di converso, la tecnica della ceramica prende inizio dalla preliminare scelta e preparazione dell'argilla intesa a fornire la forma del supporto. Si ha quindi la smaltatura che avviene per immersione dell'oggetto nel bagno di smalto semiliquido. Quindi l'oggetto dopo il processo di essiccazione è pronto a ricevere la decorazione con pennello, delicatissima operazione che esige adeguata abilità intesa a produrre l'assorbimento del colore da parte dello smalto crudo. Alla fine della stesura del motivo ornamentale i colori vengono ravvivati e fusi contemporaneamen-te con l'applicazione di una vernice trasparente chiamata "cristallina". Per la cottura finale, gli oggetti vengono collocati in appositi forni con involucri di terra refrattaria ad una temperatura di circa 900° necessaria ad assicurare l'indurimento dello smalto. 

 

IL TICCHIOLO, d'altro canto, è una decorazione di origine marchigiano-pesarese della fine del 1700, caratterizzata da stilizzati bouquet floreali congiunti da rametti.. L'impressione che se ne trae, rispetto allo stile romagnolo, è quella di una più dettagliata (o raffinata) ricopertura decorativa dello smalto di fondo. Essa è ottenuta per l'appunto, mediante fiorellini che nella loro stilizzazione suscitano sul pezzo ceramico una gioiosa "ticchiolatura".

 

LO STILE FAENTINO. Lo stile faentino è ricco di molti tipi di decoro, di diversa origine storica. Qui diamo qualche cenno sul tipo denominato "Garofano", il più conosciuto tra i decori storici delle ceramiche di Faenza. E' evidente la sua origine orientale nella ricchezza e leggerezza dei suoi tratti volanti. Il suo nome fa parte di una tradizione affermata fin dal 1700. In realtà recenti ricerche critiche (Enzo Mari) hanno individuato in esso le caratteristiche della Peonia, piuttosto che quelle del Garofano. La riproduzione pittorica di questo decoro è molto impegnativa e richiede capacità eccellenti da parte dell'Artista, oltre a grande concentrazione. La tradizione, che ne esigeva una fedelissima riproduzione, in questi ultimi tempi ha concesso un minimo spazio all'interpretazione personale nella esecuzione degli otto elementi simbolici che compongono questa complessa figurazione.  

 

LO STILE BUCOLICO NAIF, trae la sua origine dalla tradizione legata alla vita campagnola della terra di Romagna. Testimoniare le varie fasi dell'attività contadina su di un "supporto materiale" atto a conservarne la memoria e con la memoria un'emozione vissuta nell'intimo contatto con la terra e gli animali, è in animi sensibili un impellente bisogno che supera la necessità di una tecnica posseduta. Ne risulta quell'ingenuità espressiva, tipica dell'immediatezza del fanciullo, che si trasforma in Arte nel momento in cui riesce a tradurre sulla materia un'emozione che non può attendere il suo manifestarsi. La nostra Ceramista Claudia, nel rievocare in stile bucolico naif tipici aspetti di vita campagnola della Terra di Romagna  riesce a far rivivere in meravigliosi "quadri" in ceramica queste emozioni antiche!  

 

 

 

STILE RUSTICO ROMAGNOLO

 

 

Scatola ovale barocca con decoro in colore ruggine a foglia di vite.

 

 

 

Orologio con quadrante decorato con spighe e uva in colore ruggine.

 

 

 

Scatola rotonda con decoro in colore blu a foglia di vite e spighe.

 

 

 

IL TICCHIOLO

 

 

 

Vaso da fiori decorato in stile ticchiolo.

 

 

 

Cesto con manici.

 

 

 

Scatole di varie forme per confetti.

 

 

 

STILE FAENTINO

 

 

 

Scatola barocca in stile "garofano" faentino.

 

 

 

STILE BUCOLICO NAIF

 

 

 

Raccolta dell'uva

 

Cantina

 

Pescatori

 

 

 

Vendemmia

 

Spaccapietre

 

Autunno in cucina

 

 

 

Primavera in cucina

 

 

Fornaio

 

 

 

 

 

 

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